Collana di racconti fantastici di Giada, un sistema narrativo completamente nuovo e sorprendente per illuminare verità altrimenti invisibili.
Giada personaggio e autrice è una giovane scienziata di grande talento che, a seguito di un incontro casuale del tutto speciale, espande la sua visione scoprendo un'ultra-scienza con potenzialità straordinarie certamente fulcro dello sviluppo dell'intero Terzo millennio, il centro di tutto sono amore e 'connessione' soprannaturale che assieme aprono gli occhi ad ogni verità.
Un racconto del canale letterario di Emmanuel Davoce - Autore di volumi e articoli di spiritualità cristiana delle origini davvero capaci di far riaffiorare gli incredibili segreti di Gesù. Ecco a te il secondo racconto della collana.
Gli alieni siamo noi
Giada
Breve racconto fantastico
Indice dei contenuti
1 Viaggio nello spazio-tempo
2 Gli alieni del Terzo millennio
3 L’amica perfetta
4 Telescopio elettronico puntato sull’immenso
5 Osservazione delle due galassie reciprocamente aliene
6 Alice e Nancy galassie a confronto
7 Alice nativa del Giardino dell’Eden
8 Il mondo: gli alieni siamo noi
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Collana di racconti – Giada
1. Viaggio nello spazio-tempo
Mi chiamo Giada, ho 24 anni e lavoro presso un'università. Nutro una profonda passione per la chimica, poiché trovo nelle sue leggi il mistero dell'universo; la matematica suscita in me un profondo fascino, poiché funge da telescopio che consente di osservare regole altrimenti invisibili nella realtà.
Nel mio primo racconto "Il soprannaturale di Giada" ho condiviso ciò che ho scoperto grazie ai consigli di un visitatore speciale: Miki. Da quel momento, ho constatato come gli esseri umani possano accedere alle verità scientifiche attraverso l'anima, grazie a una visione più profonda della realtà e alla 'connessione' silenziosa con il Padre Celeste, supportata dall'amore verso di Lui; si tratta di un approccio che integra sia elementi soprannaturali che scientifici nella ricerca.
Oltre all’accresciuta capacità di analisi scientifica, questa nuova disciplina dell’anima contribuisce a migliorare la qualità delle relazioni sociali, con l’obiettivo di realizzare una società perfetta e aprire nuove frontiere scientifiche nell’ambito di una ultra-scienza, fino alla spiegazione del soprannaturale e delle gesta prima inspiegabili dei santi.
In questo contesto potenziato delle mie capacità investigative, ho intrapreso un viaggio conoscitivo volto a esplorare le nostre origini umane, la nostra storia e le prospettive future della società umana.
Perciò, il primo sabato ho deciso di effettuare un'escursione in montagna partendo dal bosco dove vivo, in una piccola casetta. Un sentiero ben segnato conduce a un villaggio abbandonato situato nel cuore di una vallata circondata dai monti più alti della zona.
Consultando libri antichi trovati nella biblioteca comunale, ho appreso che la mia destinazione era stata abitata fino al 1891 da una famiglia. Ho quindi preparato l’occorrente per un’escursione più lunga del solito e ho iniziato la dolce salita.
Durante la mia vita attiva nel mondo esterno al bosco—sia in laboratorio sia altrove—mantengo costantemente uno stato di ‘connessione’ contemplativa con il Padre Celeste e il suo amore spirituale reale; non desidero rinunciare a questa esperienza.
È indubbio che durante le passeggiate nella natura incontaminata—tra ruscelli e cascate, valli fiorite e laghetti naturali—l’attività di ‘connessione’ permanente si rivela molto più semplice e stabile.
Le mie escursioni avvengono in solitudine; questi boschi sono tra i meno frequentati e più naturali del nostro paese pur essendo serviti da numerosi sentieri ben mantenuti.
Arrivata alla meta del mio percorso, scorgo tre caratteristiche casette in pietra visibilmente abbandonate da tempo immemorabile. Una fontana è nascosta sotto i cespugli e due degli edifici risultano privi di comignolo, suggerendo così un uso rurale insieme ad altri piccoli manufatti per ospitare piccoli animali domestici.
Mi dirigo verso i tre scalini dell’unica minuscola casetta dotata di abitabilità; è l’unica sovrastata da un comignolo. La porta è parzialmente aperta ed estremamente logorata dal tempo. Mi affaccio all'interno.
All’interno si scorge un primordiale camino, un pavimento composto da grosse pietre parzialmente squarciate e sotto le travi ancora solide vi è una stalletta per piccoli animali. Il solaio originale del soffitto manca completamente permettendo così una vista diretta sulle pietre del tetto tipiche delle case d’alta montagna.
Nonostante la stanza risulti vuota e simile all’ambiente esterno boschivo—essendo abbandonata da oltre centotrenta anni—si percepisce ancora l’eco della vita vissuta nel lontano passato.
Osservando il pavimento, noto poco davanti ai miei piedi un frammento di terracotta che sembra essere il fondo di un’anfora. Mi chino per toccarlo e alzando lo sguardo vedo come se fosse emersa una luce ad illuminare quella stanza ormai rupestre. Solo il mio cuore riesce a percepire quella luce.
La mia quinquennale pratica della ‘connessione’ ha aperto la mia anima alla visione dei cuori delle persone che abitavano quella casa: riesco a percepire i pensieri di quella donna mentre cuoceva le castagne in attesa del marito e dei figli tornati dal bosco dopo aver tagliato legna.
Il suo sguardo era rivolto verso il Cielo implorando aiuto divino dalle numerose insidie quotidiane: incidenti, malattie, brigantaggi, tasse elevate e guerre.
Possedeva quasi nulla ed era costretta a correre incessantemente come in un circuito chiuso per rifornire il camino con nuova legna, provvedere acqua alle sue pentole umili o nutrire gli animali domestici con ghiande ed erbe utilizzando quei pochi strumenti disponibili oltre alle proprie mani ancora giovani, ma consumate dalla fatica.
Ma io ho visto la sua anima ed il suo cuore librarsi nell’immensità del Cielo avvolti nel silenzio interrotto solo occasionalmente dal tranquillo movimento degli animali domestici mentre chiedeva favori divini con tutto l’amore possibile.
La sera tutti insieme erano stanchi ma spesso pieni di gioia; sedevano stretti sui piccoli scalini ammirando la bellezza misteriosa delle stelle sopra i profili imponenti dei monti all'orizzonte accompagnati soltanto dalle rare luci vibranti lontane come punti luminosi appartenenti ad altri insediamenti umani persi nelle lontane foreste.
Loro erano uniti nell’umiltà: calore umano, vita ed amore immersi nell’incognita del futuro.
Persi nel nulla a decine di chilometri dal primo agglomerato umano alpino anch’esso privo quasi totalmente delle risorse necessarie tranne dei loro cuori generosi ed anime piene d’amore umano.
La vibrazione dei loro cuori protesi verso il cielo rappresentava la loro vera esistenza.
Oggi nei loro boschi rimangono ovunque migliaia di pietre scolpite a mano commemoranti ogni miracolo ricevuto che ha salvato loro la vita perché gli abitanti di queste montagne vivevano effettivamente in ‘connessione’ con Dio contemplando il Suo amore proprio come avveniva nell’Eden.
Erano pienamente consapevoli attraverso esperienze dirette che così è come il Padre Celeste ama: guida personalmente indicando la via e dando speranza, elargisce gioia e pace intervenendo nei casi speciali quando necessario con fenomeni miracolosi.
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Collana di racconti – Giada
2. Gli alieni del Terzo millennio
Nel corso di quel periodo, in questi monti, centotrenta anni fa, vi era una vibrante umanità che proveniva dai loro cuori.
Già esistevano le grandi metropoli: New York, Milano, Londra e altre città dove, anziché pulsare soltanto il cuore, tintinnavano i bicchieri nei locali notturni, si manifestavano desideri ardenti e, perché no, lungo le strade si evidenziavano le miserie umane: la prostituzione femminile, le organizzazioni mafiose e la violenza. In alcune stanze di queste grandi città venivano decise le tempistiche delle guerre e le modalità per reclutare i giovani dalle loro famiglie.
Ci troviamo davanti a due civiltà distinte: da un lato una civiltà alpina che promuove una relazione soprannaturale dell'anima con Dio capace di guidare e realizzare veri miracoli; dall'altro lato, la civiltà dell'efficienza e del predominio della mente — una mente privata di spirito che manifesta tutti i suoi limiti intrinseci.
Io Giada sono testimone diretta dei prodigi della ‘connessione’ nell’amore superiore; infatti, le mie scoperte scientifiche più significative sono emerse quando ho unito il mio spirito contemplativo alla scienza.
Una spiritualità, che si relaziona con Dio attraverso l’amore spirituale, libera in modo soprannaturale la verità umana della mente da ogni ipocrisia e la svincola da illusioni, come mi ha insegnato Miki; questa è la base del sistema dell’ultra-scienza pronto per uno sviluppo davvero inimmaginabile nel Terzo millennio.
Se non sai di cosa si tratta ti invito a leggere il mio breve racconto “Il soprannaturale di Giada”. Puoi anche chiedere l’amicizia sul canale letterario @Emmanuel Davoce dove puoi scoprire tutti i miei scritti, comunicare con me per condividere pensieri ed esperienze.
Estinguendosi in me la luce spirituale accessi in quella cucina del 1891, i miei occhi si volsero verso la “verità tutta intera”; una voce della mia coscienza illuminò un’evidente verità: la civiltà di quella cucina montana dove l’anima operava in modo soprannaturale, e la civiltà di New York dove agiva prevalentemente la mente e i sensi fisici sostenevano piaceri effimeri, erano due civiltà realmente ALIENE tra loro.
L’anima che agisce per via dell’amore soprannaturale e la mente predominante su tutto rappresentano due “organi” completamente differenti operanti molto diversamente in esseri viventi diversissimi tra loro.
Questi sono più dissimili dei nostri organi rispetto a quelli di un venusiano a milioni di chilometri dalla Terra. Il venusiano possiede certamente occhi, orecchie e gambe simili ai nostri, è molto più marcata la differenza tra anima e mente come distinti agenti primari nell’agire umano.
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Collana di racconti – Giada
3. L’amica perfetta
È così che la mia nuova amica, una viaggiatrice del tempo residente qui fino al 1891, è diventata cittadina onoraria di Eden. Non per le peculiarità dell’ambiente o del luogo in cui viveva, ma per le qualità intrinseche del suo cuore e della sua anima. Nel suo cuore risiede amore spirituale; esso rappresenta il Regno dell’amore nella sua forma autentica.
Nel mio studio scientifico, ho dato a lei un nome: Alice.
Alice mantiene un dialogo costante con il Padre Celeste, tanto da portarlo qui affinché possa lei sviluppare la capacità di percepire il cuore dei suoi giovani figli, permettendole di sostenerli, guarirli in alcune circostanze e persino materializzare miracoli. Le testimonianze sui miracoli si trovano nelle diverse iscrizioni nel bosco, scolpite sulla roccia, ognuna delle quali indica una data specifica e un miracolo avvenuto: “Qui un albero cadde su mio figlio che si salvò senza neanche un graffio,” tradotto dal dialetto locale.
Da un mio racconto precedente, “Il soprannaturale di Giada”, sappiamo che la relazione con Dio nel silenzio può generare quanto era normale ad Eden.
In questo contesto abbiamo Alice impegnata in un dialogo silenzioso e continuo con Dio; parallelamente a New York, una giovane barista di nome Nancy vive nella frenetica metropoli del diciannovesimo secolo. Costretta a rimanere sola a casa a causa della febbre stagionale, dice: “Per me il silenzio è l’incubo più grande,” mostrando la sua difficoltà a stare da sola.
Da scienziata mi sono posta una questione: “Esisteranno delle Alici a New York? Con un cuore contemplativo simile all’Alice alpina?” Se la risposta fosse affermativa, significherebbe che l'Alice di New York è una ALIENA nella propria città.
Questi due mondi umani sono distanti più di quanto lo sia la Terra da Cassiopea.
Dopo 130 anni, Alice nella sua semplicità continua ad insegnarmi attraverso il suo immenso amore spirituale cosa significhi ultra-scienza: percepire distanze reali significative della vera realtà, distanze più rilevanti rispetto a quelle interstellari.
Le distanze possiedono una seconda dimensione, invisibile e più importante; essa può essere vista e misurata solo attraverso l'anima e il cuore.
Una tale scoperta ha segnato per me una pietra miliare; ho acquisito uno strumento nuovo per esplorare gli eventi epocali della storia umana: una sorta di telescopio intergalattico delle galassie umane dotato di una lente speciale per osservare le azioni dell’anima e del cuore di coloro che sanno vivere in ‘connessione’ con il Padre Celeste. Queste persone sono capaci di ricevere doni speciali per ritornare alla condizione edenica originale dentro sé stesse: le Alici spirituali della storia.
Persone comuni che trasformano intimamente il proprio universo interiore riportandolo alle origini della creazione della Genesi umana. Pronte a costruire il Regno del Terzo millennio, un Regno soprannaturale fondato sull’amore di origine spirituale.
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Collana di racconti – Giada
4. Telescopio elettronico
puntato sull’immenso
Io Giada, da scienziata del Terzo millennio ho affinato uno strumento per l’osservazione di questo nuovo genere di distanze, tra civiltà aliene all’interno della storia umana.
Osservando il modo di vivere a New York, ho concluso che è estremamente complesso sperimentare il silenzio interiore, ascoltare le indicazioni della propria coscienza nel silenzio e percepire la delicata voce della verità nell’anima e nel cuore per compiere scelte ispirate da Dio.
Inoltre, gli stimoli materiali e sensoriali presenti in questa metropoli rappresentano un’attrazione mentale così intensa da ostacolare l’ascolto della voce interiore. Pertanto, ho dedotto che statisticamente a New York è molto difficile avere le stesse opportunità spirituali offerte alla dolce amica Alice sulle Alpi.
Gesù chiese: “Quando tornerò sulla Terra, troverò la fede?” perché certamente era consapevole del fatto che l'umanità sarebbe stata sopraffatta da stimoli materiali capaci di offuscare l’anima al punto da far credere alle persone che essa non esista.
Ho acceso la luce della consapevolezza guidata dal mio cuore; questo è diventato il mio nuovo telescopio interiore per osservare che il periodo più sereno e pacifico dell'intera storia umana è stato quello cristiano nelle regioni dove si è diffuso, con Roma come centro focale seguito dall’Europa. È qui che sono cresciute la prima democrazia, l’arte, la scienza al loro apice.
Prima di quell'epoca dominava il paganesimo su gran parte della terra, eccetto tra gli israeliti; la storia parla chiaro: barbarie, guerre interminabili, tirannie, miserie, torture, ingiustizie e ipocrisie.
Possiamo affermare che dal 1950 il cristianesimo sta vivendo una fase di regressione senza precedenti e oggi possiamo dire che la società ha intrapreso un'era definibile post-cristiana. Nuovamente iniziano i problemi tipici dell'era pagana: barbarie, conflitti incessanti, tirannie, miserie, torture, ingiustizie e ipocrisie.
Attualmente ci troviamo in una sorta di neo-paganesimo in cui divinità e idoli vengono riproposti nella loro forma originaria insieme alle antiche ricorrenze tribali.
Le sette più diffuse nel mondo contemporaneo ripropongono divinità classiche ma anche un paganesimo caratterizzato da logiche più sottili e difficili da individuare; mi propongo in questo racconto di ricostruire sinteticamente tali dinamiche.
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Collana di racconti – Giada
5. Osservazione delle
due galassie
Alice intratteneva un dialogo con Dio, il Padre della sua anima; questo rappresenta l'essenza del cristianesimo. Non si tratta di una superstizione, ma di un'interazione edenica che innalza la vita umana attraverso la comprensione della verità e il contributo ai miracoli, finalizzati all'evoluzione dell'esistenza umana verso la creazione di una società ideale. La sintesi della spiritualità cristiana è: ama Dio per imparare ad amare il prossimo.
Immaginiamo ora Saul, un pagano di Damasco nell'anno 20 a.C. Egli portava in dono al tempio una bottiglia di pregiato vino rosso ai piedi della statua di Bacco, invocando fortuna. Successivamente si recava nei locali adiacenti al tempio per onorare Bacco con i suoi compaesani, indugiava in cibo e bevande in abbondanza e ritirandosi poi nelle stanze interne partecipava ad orge. Chi non partecipava era punito, poiché ciò significava disprezzare i doni di Bacco e degli altri dèi destinati agli uomini; durante le celebrazioni era necessario ballare e le donne dovevano mostrare le loro qualità estetiche e sensuali. Una volta all'anno si svolgeva il ballo della fortuna come auspicio positivo. La sintesi della spiritualità pagana è: il benessere materiale è l'obiettivo, esso rappresenta il dono degli dèi.
Nel perseguimento del benessere materiale di stile pagano, prevale l'idea che sopraffare i refrattari ai principi di opulenza e orgiastici sia un atteggiamento legittimo, per cui contrastarli con aggressività e guerra sono ritenute azioni umane degne, mentre dialogo e accondiscendenza nient’affatto. Le guerre costituiscono il tema centrale dei poemi pagani.
Nel cristianesimo, l'azione è rivolta alla dimensione spirituale dell'anima per amare il prossimo; nel paganesimo invece l'azione fisica è orientata al benessere personale e materiale, dove la mente agisce potendo essere assistita esclusivamente da riti propiziatori o conoscenze arcane ed esoteriche, talvolta anche dalla scaramanzia. Per il paganesimo, l'obiettivo rimane materiale e le scelte soggette esclusivamente all'arbitrio umano.
Nella galassia di Alice sulle Alpi è l'anima che salva i figli per mezzo di Dio mediando amore; nella galassia di Nancy a New York è il desiderio di piacere materiale e successo a determinare le azioni; da qui deriva la natura neo-pagana contemporanea che risulta estranea al cristianesimo.
Durante l'apice del cristianesimo abbiamo assistito comunque all'emergere di figure storiche profondamente pagane che hanno provocato alcune delle guerre più sanguinose della storia nei primi anni del Novecento.
Il paganesimo antico ha generato catastrofi e ha condotto all'estinzione di civiltà; al contrario, quella parte del cristianesimo che ha saputo mantenere salde le proprie origini — evidente solo attraverso un'attenta osservazione del cuore — ha cambiato così la direzione della storia verso l'Eden.
È fondamentale studiare attentamente quali siano le caratteristiche distintive tra comportamenti pagani e comportamenti cristiani iniziando dall’analisi comparativa tra Alice e Nancy, un’opera da appassionati dell’ultra-scienza di Giada.
Infatti, lungo le diverse vicende umane vi sono stati individui — incluse figure papali — che poi non sono stati certificati come cristiani; viceversa ci sono stati pagani che agivano con cuore e anima secondo lo spirito edenico, incarnando tratti dei nativi originali descritti nella Genesi biblica senza nemmeno esserne consapevoli.
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Collana di racconti – Giada
6. Alice e Nancy
galassie a confronto
Alice, una persona analfabeta con pochi pensieri nella mente, di natura estremamente semplici, ha avuto la fortuna di trascorrere gran parte della sua vita nel silenzio. In mezzo alle difficoltà, ha incontrato miracoli inaspettati grazie alla sua relazione con Dio, che l'ha spinta a esplorare l'anima e l'amore spirituale che vive in lei. Nelle montagne non tutti sono come Alice, ma molti sono come lei. Ogni giorno, Alice vive nel suo cuore un'esperienza simile all'Eden: prova gioia edenica e osserva miracoli nelle situazioni estreme che affronta. Inoltre, riceve indicazioni attraverso una voce speciale nella sua coscienza riguardo le scelte importanti da compiere. Nel Vangelo, Gesù fa riferimento ad Alice quando enuncia le caratteristiche delle persone soggette alle beatitudini.
Nancy, invece, ha studiato a New York e non ha mai conosciuto il silenzio; la sua città conta milioni di abitanti e non esiste alcun angolo di solitudine. Gli incessanti stimoli artistici, culturali e ludici caratterizzano il suo ambiente sociale, dove la spiritualità è spesso derisa apertamente. Solo una volta, durante l'infanzia, alzò lo sguardo verso il cielo con le lacrime che bagnavano il suo volto dopo la morte improvvisa del fratellino minore a causa di una malattia sconosciuta; in quel momento chiese a Dio gridando: "Perché?". Questo rappresentò il suo unico contatto diretto con il Padre Celeste; al contrario, per raggiungere il livello di ‘connessione’ trascendente di Alice possono essere necessari anche anni di interazione.
Nancy non ha mai avuto una risposta al suo straziante “Perché?” il che l’ha allontanata ancor più a Dio.
Alice può ottenere da Dio come curare, Egli sussurra alla sua coscienza, o può ricevere il miracolo di guarire e resuscitare come hanno fatto molti santi noti al mondo. Gesù disse a tal proposito: “farete prodigi più grandi dei miei” quando avrete l’amore di Dio in voi; Egli lo chiama Spirito Santo ed è frutto della ‘connessione’ contemplativa nell’amore del Padre Celeste.
Inoltre Alice ha visto cosa accade dopo la morte: la luce dell’amore avvolge e porta nel Cielo in un luogo metafisico di irrefrenabile gioia e incontenibile pace; Alice ha visto di persona quella luce; Alice ha visto personalmente quel luogo sublime.
I casi descritti di Nancy e Alice rappresentano due estremi facilmente comprensibili anche senza l'illuminazione offerta dall'ultra-scienza alimentata dalla verità derivante dalla 'connessione' nell'amore del Padre Celeste.
Tuttavia, nella storia umana ci sono eventi legati a persone che hanno influenzato profondamente l'intero corso della storia stessa; tali persone sono state guidate alcune dalle galassia anima altre dalla galassia mente davvero ALIENE tra loro.
Senza la luce della "verità tutta intera", risulta impossibile determinare a quale delle due galassie appartenessero queste persone. E non si tratto soltanto di uno diverso stile di vita.
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Collana di racconti – Giada
7. Alice nativa del
Giardino dell’Eden
Alice è originaria di Eden, poiché utilizza tutti gli strumenti originali superiori per cui l'umanità è stata creata: ‘connessione’, amore spirituale e soprannaturale. Se la incontri, la riconosci grazie a caratteristiche distintive:
realizza veri miracoli, che rappresentano il suo elemento distintivo;
adora il silenzio, dove ha la relazione più importante con il Padre Celeste;
è predisposta all’ascolto;
mostra un naturale disinteresse per i piaceri e i sistemi mondani, che rifiuta sempre.
Se le capitasse di trovarsi davanti a una televisione, si allontanerebbe; davanti qualsiasi trasmissione prova un profondo disagio nel confrontarsi con modi tanto distanti da umiltà, dolcezza e semplicità, che le sono propri.
Coloro privi di queste caratteristiche non possono essere di Eden; essi possono solo coltivare l’idea di appartenervi. Tutti coloro che esprimono le sue qualità, queste ed altre sono certamente cristiani autentici.
L'interesse per le Sacre Scritture, la scienza teologica e spirituale e dogmatica sono conseguenze della propria cittadinanza edenica, ma non tutti gli appassionati hanno cittadinanza ad Eden.
Numerose discipline nella storia hanno tentato di emulare questa cittadinanza, ma si tratta solo di contraffazioni. Senza il carattere di Alice, noi siamo degli ALIENI rispetto al mondo edenico descritto nella Genesi biblica, dove agisce l'anima di ciascuno e l'amore soprannaturale di Dio Padre.
Alice non ricerca il potere, la fama o l'attenzione; non è attratta dal benessere fisico né dalla ricchezza; piuttosto ama l’amore spirituale che genera immensi miracoli.
Il Regno di Dio risiede in Alice e in coloro simili a lei. Ciò non ha nulla a che vedere con la partecipazione alla messa domenicale. I santi sono cittadini dell'Eden; chi finge o crede di essere cristiano no: entrambi possono aver partecipato alla messa, ma alcuni tra loro hanno progettato guerre evitabili. Nel Vangelo di Gesù questo argomento è centrale a iniziare dalla narrazione riguardo scribi, dottori della legge e farisei.
I farisei si rivolgevano a Dio con richieste, ma non si attendevano una vera risposta da parte Sua, similmente a quanto avveniva ai pagani con i loro idoli dai quali non si aspettavano vere risposte, ma soltanto doni e fortuna.
Per “ascoltare” la risposta divina è fondamentale aprire il proprio cuore all’amore spirituale e prestare attenzione con l'anima; Dio così parla alla coscienza umana, la forma, la apre alla verità più ampia visibile soltanto dall’amore; il Suo carattere insediatosi nella coscienza umana è inconfondibile per cui lo riconosciamo. Ciò è la ‘connessione’ contemplativa, “amare Dio con cuore ed anima” nel silenzio.
Dio entrato nelle coscienze individuali delle civiltà cristiane ha guidato personalmente alla realizzazione della loro civiltà, per mezzo di una voce interiore; i pagani diversamente non chiedono un dialogo articolato e costruttivo fondato sull’amore, ma semplicemente chiedono benessere materiale e potere.
I cristiani mirano all’amore e rifuggono il potere e il possesso (lo dice Gesù nei vangeli).
I pagani mirano al potere e al piacere non credono all’amore autentico per cui è inevitabile il voler apparire candidi ma il non esserlo cioè la doppiezza in una escalation di una iniquità carsica sfociante spesso in guerra.
Questa è la differenza spirituale tra Alice, l’autentica, che vive la fede cristiana dello Spirito di Dio in Lei, come RELAZIONE permanente dialogante, e i pagani di vecchia e nuova generazione o i cristiani non perfetti quanto Alice, gli atei amanti del piacere o di chi vive di idoli.
Cristiani e Pagani sono tra loro ALIENI, non resta che scegliere la galassia su cui abitare.
Io Giada, scienziata del Terzo millennio, ho quindi analizzato attraverso l’ultra-scienza il carattere dei cittadini del Giardino dell’Eden e di coloro che li imitano confondendo se stessi e gli altri. Questa parte del capitolo, pur essendo centrale ed interessante, potrebbe appesantire il racconto dedicato ad un pubblico ampio interessato all'amore spirituale e alla ultra-scienza; pertanto lo rendo disponibile solo a quanti desiderano approfondire il tema.
Per leggerlo chiedi l’amicizia con l’apposito pulsante sul canale letterario @Emmanuel Davoce dove puoi avere la versione completa di questo capitolo, scoprire tutti i miei scritti, comunicare con me per condividere tuoi pensieri.
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Collana di racconti – Giada
8. Il mondo:
gli alieni siamo noi
A partire dagli anni '50, il mondo ha iniziato a trasformarsi in una realtà progressivamente post-cristiana, allontanandosi gradualmente dal cristianesimo, che rappresentava il cuore della nostra civiltà, e sostituendolo con un credo che potremmo definire neo-pagano.
Abbiamo osservato come il paganesimo, orientato più verso il benessere fisico che spirituale, porti con sé le conseguenze storiche associate ai tempi pagani: barbarie, conflitti incessanti, tirannie, miseria, torture, ingiustizie e ipocrisie.
Questa dinamica è inevitabile poiché fondare il proprio benessere esclusivamente su basi materiali implica che la competizione diventi l'attività primaria, accompagnata da strategie per superare gli altri; si tratta di un ritorno a un sistema di lotta per la sopravvivenza.
Tuttavia, a differenza del passato, oggi ci troviamo di fronte all'uso di armi decisamente più pericolose e a strategie più sofisticate e subdole nelle competizioni tra individui e gruppi sociali. Inoltre, la nostra capacità di danneggiare l'ambiente è diventata illimitata perché studiata per soddisfare bisogni derivanti da incessanti appagamenti materiali.
Tutto ciò per soddisfare un concetto neo-pagano del vivere basato sull'idea del benessere materiale come unico autentico dono della vita.
Ciò inoltre genera spessissimo una insaziabilità patologica.
FINE
Per leggere il primo racconto di Giada da cui ha origine tutta la sua storia ecco il link "Il soprannaturale di Giada" oppure vai sul canale letterario @Emmanue Davoce e chiedi amicizia.
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Puoi distribuire quest’opera letteraria per uso non commerciale, lasciandola invariata, mantenendo la citazione della fonte: Giada su ©Emmanuel Davoce link al sito ufficiale su cui puoi chiedere l’amicizia, comunicare, condividere e scoprire gli altri scritti.
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